Linuxari vs Windowsari (e vice-versa). Perché?

Utilizzo GNU/Linux da molti anni, direi in maniera totalmente stabile dal 1997. Molto tempo è passato, in valore assoluto, e si sono susseguite epoche informatiche. Una cosa però non è cambiata: l'atteggiamento degli utenti di un sistema operativo nei confronti di quelli di un altro.

Questa battaglia, iniziata molto prima dell'arrivo di GNU/Linux e della diffusione dei sistemi operativi opensource, genera una sorta di sudditanza psicologica nei confronti del sistema scelto. Uso questo sistema? Bene, ne devo diventare il paladino.

Ricordo ancora le facce delle persone a cui dicevo "no, non uso più Windows. Adesso uso GNU/Linux e ne sono soddisfatto". I miei interlocutori erano sorpresi, interrogativi, confusi. "E cos'è? Perché hai cambiato? Windows non ti andava bene? E li trovi i programmi?". All'epoca le risposte erano, nell'ordine: "Un sistema operativo alternativo". "Perché mi piace".  "Andava bene, ma c'era qualcosa che non mi convinceva del tutto". "I programmi si trovano anche se sono meno evoluti". A distanza di 12 anni, posso dire che tutte queste risposte sono cambiate e che, per fortuna, la prima domanda ormai non la pone più nessuno. Non è cambiato, però, l'atteggiamento di molte delle persone.

Utenti Linux/*BSD/Solaris/ecc.: a chi non è mai capitato di vedere, nella faccia del vostro interlocutore, quella espressione mista tra saccenza, superiorità e disprezzo? Quell'espressione che dice "ah, ecco, un altro cretino che decide di complicarsi la vita e di complicarla agli altri. Non ha veramente capito niente di informatica, poveretto. Devo riportarlo sulla retta via". Cercano di convincervi che siete parte di una nicchia, di un gruppo di fanatici invasati che cercano solo di raggiungere un'utopia, una cosa impossibile perchè la Vera Informatica (® (TM) ©) è quella fatta con strumenti seri e costosi. Poco importa se gli stessi strumenti sono disponibili, quasi nella stessa forma, anche nell'OpenSource. Un esempio? Tutti usavano VMWare Enterprise, a livello aziendale, perché ben fatto e stabile. Xen? No, quella roba OpenSource non mi interessa. Adesso, invece, c'è la bolla di Citrix. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano. Ma, signori miei, dal 2007 Citrix ha acquisito Xen e tutti i sistemi Citrix che ho visto dai miei clienti sono tutti Xen-based. Dunque Xen non andava bene solo perché non era in una bella scatola? Evidentemente si.

Purtroppo, devo ammettere, avviene anche l'opposto:

Utenti Windows: a chi non è mai capitato di vedere, nella faccia del vostro interlocutore (non-Windows) quella faccia di chi sta pensando "ah, ecco, un altro Windowsaro venduto a Microsoft e non capisce niente. Pende dalle labbra di Bill, senza rendersi conto che l'unica cosa che Bill vuole è incrementare il suo infinito conto in banca. Adesso lo converto io"

Gli utenti GNU/Linux (o *BSD o altro), spesso, credono di essere gli unici a conoscere la Vera Scienza. Nessuno, a parte loro, ha capito davvero come funziona un computer. Solo loro hanno intuito la Verità assoluta, quella da diffondere con tutti i mezzi. Windows è il male e come tale va combattuto in ogni modo. Bisogna convertire tutti gli altri, a qualunque costo. Il Kernel Linux, o *BSD o quantaltro è una sorta di Santo Graal e solo chi lo tocca con mano può aspirare all'immortalità informatica.

Benché io possa essere più o meno parzialmente d'accordo con alcune delle affermazioni precedenti, ritengo che la costrizione NON SIA il mezzo migliore per convincere un'altra persona. Ci vogliono motivazioni chiare, spiegazioni razionali e coerenti. In certe situazioni, poi, bisogna gettare la spugna.

A volte, ad alcuni clienti, non suggerisco il passaggio a GNU/Linux. Ci sono infatti delle situazioni in cui questo tipo di migrazione potrebbe causare molti problemi, vanificando tutti gli sforzi di convincimento fatti. Cerchiamo quindi di essere coerenti e razionali e non buttiamoci in una guerra di religione.

Dall'altra parte, molti utenti Windows, invece, si chiudono dietro ad uno scudo di ferro e rigettano tutto quello che sia esterno al loro mondo. Qualunque "non-Windows" va evitato come la peste in quanto è roba "non standard", "strana" o, per usare un termine tanto caro a chi cerca di vendere fumo, "non certificata".

Windows, infatti, è certificato. I suoi driver sono certificati. I suoi programmi sono certificati. I computer sono certificati. Quindi sono tranquillo. Tutto viene certificato. Ma chi certifica? Microsoft? Le aziende di produzione dei programmi o dei componenti hardware? Allora a che cavolo serve questa certificazione? E poi, certificano COSA? Che il prodotto funzionerà perfettamente per un certo lasso di tempo e che, se questo non dovesse avvenire, loro sono pronti a rimborsare? Assolutamente no. Sono solo frasi di puro marketing. E qui suggerisco una riflessione: per Windows ci sono migliaia di persone che si sforzano, giorno dopo giorno, di trovare delle interessanti tecniche di convincimento, di persuasione, di adulazione. GNU/Linux, *BSD, ecc. non li sponsorizza (quasi) nessuno o, per lo meno, non con così tanta foga. Non fidatevi di quello che vi dicono ma fidatevi dei vostri occhi, cercando di non avere preconcetti e predisposizioni sbagliate come "installo Linux ma tanto saprò già che non funzionerà niente, quindi al primo problema dico che Linux fa schifo e ritorno al mio Windows".

Tifo da stadio, dunque, oppure c'è qualcosa di più profondo? Io credo che qualcosa ci sia, ma non è semplice da identificare.Vogliamo tutti far parte di un gruppo e, a modo nostro, siamo indotti a pensare che il nostro sia migliore di tutti gli altri. Questo è bellissimo ed è parte della natura umana.

Cerchiamo però di non essere miopi e di saper accettare anche le idee degli altri. Se vogliamo convincere qualcuno, facciamolo con criterio e intelligenza, con pazienza e correttezza, ammettendo anche di avere torto, qualche volta.

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