Identità reale o pseudoanonimato virtuale?

Agli albori delle reti informatiche ogni utente si identificava con il proprio nome e cognome. Essendo più che altro un collegamento tra persone che si conoscevano, era importante capire chi ci fosse dall'altra parte. Qualcuno amava identificarsi con un nickname, ovvero uno pseudonimo, ma univocamente riconoscibile.

Anche quando le reti si sono sviluppate e hanno raggiunto le masse, questo tipo di comportamento non è cambiato. Ricordo bene i tempi di Fidonet: quasi tutti usavano il proprio nome anche perché mostrarsi in rete era un vanto visto che non era poi così banale riuscire a configurare e usare il tutto.

Ad un certo punto "cominciarono a regalare molti modem per Natale" (citazione) e la rete si cominciò a riempire di persone comuni. Si iniziò a delineare una nuova situazione poiché gli utenti cominciarono a ridurre sempre di più l'utilizzo del proprio nome ed aumentare l'applicazione del nickname. Quali sono le ragioni di questo tipo di comportamento?

Gli utenti vogliono privacy. Chi usa un nickname non riconoscibile vuole mantenere separate la Real Life dalla Digital Life. Espressione di questa dualità può essere considerato Second Life poiché esso è un mondo simile a quello reale ma in cui gli utenti possono essere come vogliono, comportarsi come preferiscono e agire secondo le proprie preferenze. La stessa cosa può essere applicata al concetto di nickname su Internet. L'essere protetti da un computer, dietro uno schermo e senza avere un'interazione diretta con i propri interlocutori rende meno vulnerabili. Psicologicamente parlando ci si sente più protetti. "Tanto chi lo sa che quello sono io?"

Per alcuni anni, gli ignari utenti hanno pensato di essere anche irrintracciabili, cosa che è praticamente impossibile (o comunque non senza determinati accorgimenti tecnici) e hanno commesso anche dei reati, sicuri del proprio anonimato. Oggi questa convinzione è sparita ma ci sono molte persone che si comportano "male" proprio protette dal fatto che sono nascoste da un anonimo nickname. Insultano, non rispettano le regole, diventano irriverenti: tutti comportamenti che non avrebbero nel mondo reale poiché c'è il condizionamento dell'opinione degli altri.

Cosa vuol dire tutto questo? Che ci sono due tipologie di persone che escono in rete solo con il nickname: quelli che lo fanno per tutelare la propria privacy e quelli che lo fanno per essere liberi di comportarsi male senza venire giudicati nella RL.

Nel primo caso posso comprenderne perfettamente i motivi: ci sono moltissime persone che ci tengono a mantenersi anonime, a non divulgare la propria identità associandola alle azioni che compiono e alle opinioni che esprimono su Internet. Una sorta di alter-ego virtuale, utile per poter esprimersi più liberamente.

Nel secondo caso, si tratta spesso di individui repressi che nella vita reale non si sognerebbero mai di dire certe cose, manifestare certe opinioni o commettere certe azioni e usano la maschera del nickname per essere piu' liberi.

Dall'avvento dei sistemi di social networking, il nickname sta un pò perdendo la sua importanza. Se vogliamo farci ritrovare dai nostri amici dobbiamo identificarci come noi stessi, fare in modo che chi conosce il nostro nome possa facilmente accedere a tutto ciò che ci riguarda.

Dunque meglio essere in rete con il proprio nome oppure con un anonimo nickname? Entrambe le scelte hanno i propri pro e i propri contro. Nel dubbio...perché non in entrambi i modi? :)

Personalmente tendo a firmarmi quasi sempre. Ho detto quasi :D

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