Gli informatici, gli "informatici" e quelli che "ci capiscono" - Parte 2: Il capiscione aziendale

Dopo la prima parte relativa ell'esperto della porta accanto, e' giunto il momento di parlare di un'altra folta schiera di informatici (anzi, Informatici, come piu' volte citato dall'amico Simone Vellei): i capiscioni aziendali.

Essi si contraddistinguono per il proprio stile, non necessariamente inteso come vestiario ma proprio come modo di porsi. Spesso sono affabili, gentili, eleganti ed estremamente educati, non necessariamente in cattiva fede (anzi, quasi mai). Commerciali nati, sanno come parlare con il cliente (e con il collaboratore) ma hanno un serio problema: di informatica non ne capiscono assolutamente niente L'eta'? Non e' importante, ma di solito tra i 30 e i 55 anni.

Hanno la bocca piena di termini (a loro) incomprensibili che, giustapposti, potrebbero avere un senso. Loro non riescono pero' a usarli correttamente. Citano sigle, terminologie specifiche, fattori numerici abbastanza improbabili e, immancabili, milioni di termini inglesi per definire anche le cose piu' semplici.

Loro non usano la tastiera ma la keyboard. Non hanno una scheda madre ma una motherboard. Non usano un portatile ma un laptop. Non hanno il palmare ma l'handheld che, spesso, coincide con il mobile (phone, NdA). Sognano un cottage con una connessione broadband e sognano la DVB-H.

Hanno un problema di routing? Nessun problema: in un attimo si trovano nel sito internet corretto e decidono si spendere 12 mila euro di router Cisco (o altre ditte professionali) con load balancing e replicazione di canali del tutto trasparente, nel dubbio acquistano anche canali VPN direttamente dal fornitore di connettivita' (usare quello dei router diventa troppo poco trendy)Â per avere la maximum reliability e fault tolerance.

Arriva il tutto, lo montano e si rendono conto che il problema era soltanto legato ad un cavo di rete staccato. Poco importa, ora hanno una top network appliance di tutto rispetto e ci possono fare gli sboroni con clienti e concorrenti. Poi magari non la sanno configurare: nessun problema, assumono un ragazzo con contratto a progetto a 650 euro al mese e gli fanno gestire tutta la baracca.

Un cliente chiama: "Vorremmo un mail server, deve solo smistare la posta interna. Ma non ne sappiamo niente. Al limite vorremmo teleassistenza". Preventivo: firewall hardware, connessione HDSL (no, l'ADSL e' troppo poco professionale per la teleassistenza), router che permetta qualunque tipo di accesso remoto magari con smartcard, impronte digitali, timbro della voce o odore della pelle, server Server (ovvero non un normale computer), magari blade (non si sa mai che si debba aumentare la potenza...) con 8 processori e 8 giga di ram, rete interna da 1 Gbit e 1 TB di spazio su 10 dischi in raid 10 . Software? Finestre 200X Server Stra-Professional con super mail server commerciale (che non supporta neanche plugin antispam) e miriadi di altre (costose) amenita' che sono assolutamente inutili. Costo? 35000 euro chiavi in mano. No, l'IVA e' esclusa ma hey!!!! Comprende anche la manodopera!!!!

Preventivo accettato. Il tipo era cosi' professionale, sicuro di se e competente (con tutti quei paroloni...) che non potevano non fidarsi.

Comprano...ehm...sorry...realizzano tutto. Ma, alla fine, si accorgono che non funziona niente e cercano un consulente esterno. Tu vai, sorridi quando scopri che tutta quella apparecchiatura deve servire a smistare 3 e-mail interne al giorno (che un vecchio 486 o un qualunque router da poche decine di euro su cui gira openwrt sarebbe stato sufficiente), e fornisci la tua consulenza. Chiedi "come mai non avete adottato hardware piu' modesto e GNU/Linux, abbattendo i costi?". Loro non sanno rispondere, non sanno che un mail server si possa fare anche in altro modo. Nessun commerciale di nessuna azienda glie l'ha mai detto.

Inebetiti e confusi, chiedono qualche sommaria informazione che va in pipe direttamente con /dev/null. Alla fine trovi il problema: non hanno collegato un cavo di rete. Sorridono, pagano, ti ringraziano e dentro di loro pensano: "eh, che persona in gamba. Ha capito quale fosse il problema al primo colpo, io non sarei mai riuscito". No, infatti. Tutti quei paroloni hanno riempito il tuo cervello di junk news. E ora e' in overflow. Torna a leggere i depliant delle aziende. Quella si' che e' la vera letteratura informatica!

Commenti