Vent'anni di informatica (happy birthday to me)

Il fatidico giorno e' arrivato: oggi compio 28 anni e festeggio il ventesimo anno di possesso di un computer personale. Proprio il 19 Dicembre 1987, infatti, ricevetti in regalo un meraviglioso Commodore 64 dotato di registratore (non il famoso Datassette ma un compatibile che spesso si comportava meglio dell'originale), due Joystick non a microswitch e la famosa "prima cassetta". Di cosa si trattava? Di un'audiocassetta rigorosamente duplicata che uno dei due negozi Commodore della citta' regalava a coloro che andavano ad acquistare un C64. Conteneva giochi vecchi (il primo del lato A: Pole Position) ma molto in voga a quell'epoca e tutti noi bambini vedevamo quella prima cassetta come il simbolo del possesso di un computer.

Ci ho fatto di tutto e ho cercato di evitare che mi rubasse la fanciullezza. L'interesse pero' era tanto e avevo collezionato innumerevoli cassette, un bellissimo drive floppy 1541-II (che, ancora oggi, credo sia stato un gioiello di estetica) e tanti di quei giochi da far invidia ai collezionisti. Il mio preferito? Probabilmente il mitico Zak McKracken che, a distanza di quasi vent'anni, non ho ancora mai finito. Zzap era una lettura obbligata e fantasticavo vedendo in edicola "The Games Machine" o TGM, dedicata ai costosi e inarrivabili computer a 16 bit. Il sogno nascosto? Un Commodore Amiga uguale a quello di mio cugino.

Dopo anni di C64 i miei genitori promisero di regalarmi un Amiga500 se fossi stato promosso bene in prima media (era il 1991). La promozione arrivo' e, insieme ad essa, l'Amiga. Era un Amiga 500 1.3, non aveva nulla di particolare ma era bellissimo perche'...era il mio! :-) Vendetti (purtroppo!) il C64 e comprai una stampante ad aghi. Essa e' ancora in funzione a casa di un parente. Col passare del tempo presi tante espansioni: quasi subito 512KB di ram aggiuntiva perche' volevo giocare a "The Secret of Monkey Island", probabilmente l'avventura grafica piu' bella di tutti i tempi. Poi un modulo esterno da 4 MB che mi permetteva di creare tanti ramdisk e metterci i miei floppy, onde evitare lo swap selvaggio che era tanto in voga a quell'epoca. Presi anche un floppy esterno e una cartuccia "Action Replay" che, pero', non ho mai usato abbastanza. Passavano gli anni ed ebbi la possibilita' di provare un IBM PS/1 a casa di un amico. Pur non rimanendone strabiliato, capii subito che il futuro sarebbe stato su PC. L'Amiga era prevalentemente una macchina da gioco (nella mia ottica di quell'epoca) e io stavo crescendo. Ricordavo, inoltre, che un mio zio aveva un bellissimo PC 386 in ufficio e aveva l'aria davvero professionale. Insomma, volevo un computer "professionale" anche io.

Fu nel settembre del 1993 che arrivo' il mio primo PC: un Olidata 486 DLC a 33 Mhz. Mi sembra che avesse 4 MB di Ram e 120MB di disco ma non ci giurerei, e' passato tanto tempo... Il processore era della Cyrix ed era famoso per avere un bug per cui bisognava disattivare la cache per far andare alcuni programmi in modalita' protetta, penalizzando le prestazioni. Ovviamente era uno dei pochi 486 sprovvisti di cooprocessore matematico (che pero' emulavo, con pessimi risultati, via software).

Un anno dopo arrivo' il mio primo portatile: un Compaq Contura Aero 4/25, un sub-notebook davvero piccolo e leggero. Era fantastico, lo adoravo: il suo schermo LCD a tonalita' di grigio era quasi illegibile con tanta luce, il suo trackball era scomodissimo e aveva la tendenza a rompere la cerniera di tenuta dello schermo ma... era il mio portatile! Era un 486SX/25, aveva 4MB di ram e 85MB di disco rigido. Novita': non aveva floppy interno ma esterno e collegabile via PCMCIA. Chissa' se oggi funziona ancora, magari sul mio moderno portatile! Proprio a quell'epoca, poi, iniziai ad interessarmi alle reti. Era l'era di FidoNet e mi collegavo una volta al giorno (a volte due) per scaricare posta e messaggi. Le chiamate, rigorosamente a lunga distanza per l'assenza di BBS nella mia citta', erano sempre abbastanza rapide per cui non ebbi grossi impatti sulle bollette. Diventai moderatore nazionale della VREALITY.ITA e co-sysop di una BBS locale. Avevo solo 15 anni, nessuno dei miei amici capiva esattamente cosa stessi facendo ed evitava di chiedere informazioni per non trovarsi davanti ad un incomprensibile monologo ma... mi piaceva, e questo per me era sufficiente.

Mi scagliai (quasi) apertamente contro Usenet perche', a mio avviso, avrebbe indotto moltissime persone incompetenti a partecipare e, di rimando, peggiorato di molto la qualita' delle conversazioni. Ritenevo Internet troppo "dispersiva", adatta agli usi generici ma poco tecnica. In parte avevo ragione, la dispersivita' c'e' ma abbiamo trovato comunque un modo di avere un nostro spazio e di evitare che ci siano "sconfinamenti" troppo forti. Resta comunque il fatto che oggi Internet e' alla portata di tutti e che la mamma degli idioti e' sempre incinta. Le conclusioni sono ovvie...

Non entro nella descrizione di tutto l'hardware che mi e' passato per le mani negli anni successivi, sarebbe impossibile e troppo noioso. Forse il momento degno di nota e' un imprecisato giorno del Settembre 1996, giorno in cui vidi una pubblicita' da qualche parte che per 10.000 lire ti spedivano un cofanetto con 6 cd direttamente a casa e che comprendeva un sistema operativo "libero" e "gratuito". Lo ordinai, incuriosito. Arrivo' un pacchetto che conteneva un'arcaica Red-Hat e una Debian. Feci qualche prova ma decisi che non era per me, avevo ancora della strada da fare (e la mia connessione ad Internet era ancora troppo lenta).

Decisi di riprovare GNU/Linux nel 1998, prima di iscrivermi all'universita'. Misi dentro Debian e, stavolta, fui davvero preso... il resto e' storia recente e non mi va di raccontarla, dovrebbe essere abbastanza intuibile da quello che si legge in queste pagine.

Ho visto cambiare le cose, faccio cose che non avrei mai neanche immaginato cinque anni fa e, purtroppo, non ne faccio alcune che qualche anno fa sarebbero sembrate ovvie. Comunque sia... buon compleanno a me! :-)

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