Come funziona il GPS?

Amici, clienti, conoscenti, lettori: spesso mi viene chiesto come funziona il GPS oppure viene fuori, parlando, che c'è molta confusione nella concezione di questo tipo di tecnologia. Ho già parlato dei navigatori satellitari ma non sono entrato nello specifico. Vorrei quindi, una volta per tutte, scrivere un post in cui spiego cos'è e come funziona il sistema GPS, sfatando alcuni miti e alcune leggende metropolitane che continuano ad imperversare.

GPS sta per Global Positioning System. Lo scopo del sistema è quello di consentire la determinazione precisa, esatta e univoca della propria posizione in qualunque punto del nostro Pianeta. Nato per scopi militari, nel corso degli anni è stato applicato anche all'uso civile. L'attuale sistema è americano anche se, già da un pò, l'Unione Europea ha terminato di pianificare il proprio sistema di posizionamento, chiamato Galileo.

Il GPS è composto da un certo numero di satelliti (da 24 a 32) che orbitano intorno alla terra trasmettendo continuamente e ripetutamente dei segnali nella banda delle microonde. Grazie ad alcuni calcoli matematici, infatti, conoscendo il tipo di segnale da ricevere (ovvero cosa dovrebbe arrivare) e il modo in cui viene ricevuto, è possibile stabilirne la distanza dal punto di emissione. Applicando questo meccanismo ad almeno tre segnali (quindi satelliti) diversi, è possibile calcolare la propria posizione esatta, l'ora e la velocità. Più satelliti vengono rilevati più possibilità ci sono che, in movimento, il segnale non venga mai perso; inoltre aumenta anche l'accuratezza poiché ci sono più termini di confronto.

Le antenne GPS, dunque, non sono altro che delle normali antenne tarate su particolari frequenze, dotate di un microprocessore che effettua il calcolo del segnale ricevuto per determinare la propria posizione.

Uno dei principali errori che le persone commettono, infatti, è quello di credere che il GPS preveda una trasmissione verso i satelliti. Sbagliato! Il ricevitore GPS non trasmette nulla ai satelliti ma si limita a ricevere un segnale e sfruttarlo per capire la propria posizione. Pensandoci bene, come è possibile che un dispositivo così piccolo e con così poca alimentazione possa essere in grado di inviare un segnale nello spazio?

Nessuna violazione di privacy, quindi, poiché solo la nostra antenna può conoscere la nostra posizione.

Lo stesso discorso vale per gli antifurti satellitari: non "trasmettono" la propria posizione ai satelliti ma si limitano a determinarla via GPS e trasmetterla ad un centro di controllo grazie ad alcune schede telefoniche GSM, cosa peraltro semplicemente replicabile con moltissimi telefoni cellulari moderni.

Volete sapere cosa combina, quanto corre e quanti km effettua vostro figlio quando esce in macchina? Prendete uno smartphone con GPS integrato, installate un software gratuito tipo GPSED, che consente anche l'invio in tempo reale delle informazioni di percorso e nascondetelo in macchina. Potrete seguire i suoi spostamenti in tempo reale. A parte le problematiche di privacy, la cosa funzionerà perfettamente.

Commenti