Abbiamo bisogno di tornare a dei social network sani

Foto di Robin Worrall su Unsplash

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Il Fediverso ha raggiunto 14 milioni di utenti. Un numero certamente molto distante dai miliardi di utenti degli altri social "tradizionali" ma senza dubbio un successo. Osservando le dinamiche dei vari social network, ho capito che abbiamo bisogno di un sano ritorno a dei social network più puri, più veri.

Chi ha potuto vivere gli albori del fenomeno social, senza dubbio ricorderà come, all'inizio, lo spirito era di contatto e condivisione. Il social era lo strumento per mantenere i contatti con amici e parenti lontani o ormai dispersi (Facebook), oppure per dialogare liberamente di interessi comuni con sconosciuti (Twitter, ecc.). Lo scopo era la socializzazione, il contatto umano attraverso il mezzo informatico. Un'estensione del telefono, del messaggio. Il clima era, mediamente, positivo e rilassato. Forse un po' impacciato - non eravamo abituati a una diffusione così massiva delle nostre opinioni - ma più genuino.

Ad un certo punto, qualcuno ha capito che il mezzo social avrebbe potuto portare ad una importante vendita di pubblicità. Hanno iniziato a studiare i comportamenti e capito che le persone arrabbiate sono più portate a tornare sul social, ad interagire. L'odio genera odio. L'odio genera dipendenza. L'odio sui social genera dipendenza dai social.

Gli algoritmi sono stati tarati inizialmente per spingere le persone a scoprire contenuti legati alle proprie passioni, generando un positivo interesse verso il mezzo. Pian piano, poi, si sono messi a studiare come trattenere le persone nella piattaforma. Sempre più spesso e ovunque, in special modo da dispositivo mobile. Le app su dispositivi mobili sono studiate per raccogliere quante più informazioni possibili su di noi. Dunque l'odio genera dipendenza, la dipendenza genera utilizzo ovunque, l'utilizzo ovunque genera raccolte dati infinite per i proprietari delle piattaforme.

Il nostro odio viene monetizzato, anche perché le persone arrabbiate sono più divise e meno forti. Divide et impera, un metodo antico come il mondo.

Purtroppo nessun social è immune all'odio, perché l'odio è parte della vita di tutti i giorni. Però possiamo scegliere di avere un'esperienza social più pura, i cui contenuti saranno selezionati sulla base dei nostri interessi e delle nostre scelte, non sulla base degli interessi economici e politici altrui.

Il Fediverso, anche se imperfetto e forse all'inizio più complesso per chi è abituato all'esperienza "guidata" dei social tradizionali, fornisce strumenti per qualcosa di più puro, più concreto. E' più legato alla volontà umana di interagire con i propri simili che all'odio e alla negatività e fornisce strumenti per difendersi dalle persone moleste.

Complimenti per il traguardo, Fediverso!

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