La Guerra dei Browser Continua

Guerra dei Browser Utilizzo Internet dal 1994. All'inizio, ovviamente, non ne sapevo molto (non avevo neanche quindici anni), ma capii subito che ci sarebbe stato un futuro. Ho sempre avuto una passione per le reti e sognavo un mondo interconnesso. Ciò è avvenuto, e in meno tempo del previsto.

Da quando si naviga su Internet, c'è sempre stato un bel problema: trovare lo strumento più adatto allo scopo prefissato. Le mie prime scelte furono Eudora per la posta elettronica, e Mosaic come browser web, rimpiazzato successivamente dal mitico Netscape.

Quando, nel 1996, iniziai ad esplorare il mondo GNU/Linux, mi trovai costretto a cercare delle alternative. Scoprii il potente Mutt per la posta elettronica, che uso ancora di tanto in tanto, slrn (e successivamente tin, in accoppiata prima a INN+Suck poi a Leafnode) per Usenet, ma no, Lynx o Elinks come browser principali non erano contemplabili, per cui, per navigare, rimasi ancorato all'interfaccia grafica.

Da allora, non sono mai stato un fedelissimo di un singolo browser. Ho esplorato, cambiato, cercato, trovato, perso preferiti, consigliato, pubblicizzato. Non mi sono mai fermato, complice anche il supporto ai vari sistemi operativi con cui ho dovuto lavorare nel corso degli anni.

Da Netscape passai a Mozilla, e fui estasiato quando uscì la versione leggera del browser, ovvero Firefox. Anni di Firefox, per poi passare a Safari in quanto leggero e rapido e utilizzavo prevalentemente Mac OS. Non è durato molto, in quanto mi scontrai con dei problemi e preferivo avere un qualcosa che fosse meno legato alla piattaforma stessa (Safari c'è solo per Mac OS, ne esiste una arcaica versione per Windows, che gira anche su Wine, ma è vecchia e non ha mai funzionato a dovere).

Ho dunque scoperto Google Chome, velocissimo e completo. Concettualmente mi piace grazie al fatto che apre un processo per ogni pagina aperta. Consuma più RAM, ma garantisce un isolamento completo che, in caso di malfunzionamenti, permette di isolare e uccidere solo la pagina incriminata. Firefox, al contrario, utilizza un unico processo per tutto, ragion per cui una singola pagina malfunzionante rischia di bloccare tutto. Grazie a Chrome, a suo tempo, ho inoltre scoperto anche un modo elegante di tenere sincronizzate le schede tra computer e dispositivi mobili, e questa era una di quelle funzionalità che cercavo da una vita. Spesso devo spegnere il computer e muovermi, ma sono a metà di una lettura interessante, oppure ho aperto dei tab su uno dei computer e voglio continuare la lettura da un altro: Chrome aveva risolto questo problema, e ne ero felice.

Tra Chrome e Chromium, quindi, sono andato avanti per anni. Con soddisfazione, pur non riuscendo ad avere tutte le funzionalità che avrei voluto e non trovandone tra i componenti installabili.

Nelle ultime settimane, però, ho avvertito il bisogno di rimettermi in moto: alcuni rallentamenti, anche su hardware potente, e un più generico senso di curiosità. Lavorando con OS diversi e su piattaforme diverse (compresi Raspberry PI, Banana Pro, ecc.), non sempre riesco ad avere una versione recente di Chromium. Spesso, addirittura, non ci riesco proprio (NetBSD non sempre si riesce ad avere buona compatibilità). Firefox, invece, è onnipresente.

Memore di un certo senso di lentezza rispetto a Chrome, ho iniziato facendo alcuni test. Non ho utilizzato strumenti particolari, ma il famoso ed efficiente spannometro. Non scientifico, forse, ma soddifacente. E i risultati sono stati sorprendenti: dopo aver importato i preferiti e la cronologia (ottima cosa, mi sono portato dietro tutto!), Firefox si comporta in modo decisamente più efficiente di Chrome, nella release attuale.Per lo meno, in base ai miei test e al mio utilizzo.

Ho dunque iniziato, giorno per giorno, ad usare Firefox. Ho installato delle interessanti estensioni, come Unloadtab e cliget, e sono molto felice della mia scelta. Trovo le schede sincronizzate tra computer e OS, tra mobile e fisso, peccato manchi per Windows Phone.

Insomma, la guerra dei browser (nella mia testa) continua, ed è bello vedere come i vari prodotti migliorino proprio grazie ad una bonaria concorrenza.

Ah, non ho parlato di Internet Explorer. Nulla in contrario, ma non l'ho mai reputato un buon browser. È diventato uno standard solo grazie al fatto che era preinstallato sulla maggior parte dei computer in circolazione, e non ha mai avuto doti particolari per primeggiare, tecnicamente parlando, sugli altri. Vederlo declinare non mi rende felice, ma non mi rattrista di certo.

L'unica cosa che mi strappa sempre un sorriso è la guerra alle numerazioni delle release. Oggi se non hai un numero "grande" non sei nessuno, per cui tutti corrono ad aumentare, ad ogni rilascio anche minimale, la versione in modo vertiginoso. Immagino che tra qualche anno avremo Firefox 1542 e Chrome 1612.

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